giovedì 4 novembre 2010

Competenze per competere

...alcuni giorni fa ho partecipato ad un convegno a Milano in cui si parlava di competenze per competere...mentre incontravo i partecipanti al convegno mi è venuto in mente questo...

...si parla di competenze per competere e le persone presenti in sala hanno un'età media di oltre 50 anni, direi che è il punto di partenza migliore possibile (sarcasmo)...la senectute era un valore nell'antica Roma, quando l'esperienza era un valore, anche perchè per i giovani acquisire delle esperienze era molto più difficile...per cui c'era bisogno che le persone più esperte li guidassero e li formassero...rispettando e gestendo i tempi dilatati di quell'epoca...ecco forse questo andava bene nel 400 a.c. quando l'analfabetismo era la regola (un popolo ignorante non si fa domande...quando lo schiavismo era una delle basi della società e dell'economia, quando le caste sociali erano accettate e condivise come strumento e organismo per la guida e la gestione della ResPublica...ecco a quell'epoca la senectute era un reale valore aggiunto...ma oggi la senectute (o melgio una parte dei senex) è spesso un disvalore...è qualcosa che puzza di vecchio...di stantio...qualcosa che puzza di muffa sedimentata sulle pareti...dietro gli stipiti...negli angoli delle stanze, come quell'odore che sento in questa sala di questo vecchio albergo milanese...siamo tutti qui a discutere di competenze per competere...e ce lo diciamo da vecchi e tra vecchi...a parte la bella ragazza seduta in seconda fila alla mia destra...la quale oltretutto sembra abbastanza triste...anzi i suoi occhi sono tristi...ora non so dire se è triste perchè sta pensando ai casini della sua vita...che ne so "oddio devo ancora comprare le scarpe per domenica"; "domani cosa mi metto? deov anche uscire con le mie amiche dopo il lavoro"...oppure perchè si rende conto di essere annegata nel vecchiume di questo convegno...magari si sente come chi sta nuotando in acque alte da troppo tempo e con troppo poco allenamento...si arriva all'ennesima bracciata e la sensazione è quella di essere li fermi e non si capisce se ci si è fermati perchè si è troppo stanchi o perchè è talmente tanta l'acqua che l'ha avviluppata e che non la vuole lasciare libera...e infatti la porte della sala sono chiuse...ecco ora il suo sguardo è sempre più triste...anzi no lo sguardo è più simile a quello di chi è spaventato a morte...o forse no...forse è semplicemente annoiata di sentire le stesse frasi...che questi vecchi ripetono dal 400 a.c.

4 commenti:

Debora ha detto...

Ti capisco...oh come ti capisco..e come capisco la tipa... È un mondaccio, diceva sempre il mio vetusto prof di Costruzioni.. E aveva ragione, ma non era consapevole di appartenere anch'egli alla casta del 400 a.C. ...

Nessuno ha detto...

guarda è sempre così in quasi tutti i campi...le caste non vogliono capire che devono togliersi di mezzo...il problema è che sono loro a comandare...quindi a meno di una rivoluzione la vedo grigia...

Laura ha detto...

Secondo me pensava alle scarpe...

Nessuno ha detto...

anche secondo me pensava alla scarpe...aveva gli occhi troppo tristi