Aveva ricominciato a dormire poco, a guardare Fight Club a loop continuo, ogni momento era buono per pensare a come sarebbe stata una vita diversa, a come sarebbe stata la vita di un’altra persona, qualcuno di diverso da lui, a come sarebbe stato fare l’amore e poi dimenticarsene, così da dover ogni volta ricostruire dalle macerie che lui stesso aveva creato, a come avrebbe potuto perdere tutto quello in cui aveva creduto fino a quel momento, proprio come fece il 4 settembre del 1996 alle 7.40 del mattino, quando giurò a se stesso che non si sarebbe più inginocchiato per pregare niente e nessuno, perché nessuno merita le sue preghiere e le sue suppliche, chiedere non è un segno di debolezza, ma solo la rinuncia alle nostre capacità.
E mentre pensava a quello che avrebbe voluto, si ricordò di dover fare una telefonata, mentre il film ricominciava per la seconda volta quella mattina…ovviamente il telefono che avrebbe dovuto chiamare era spento, beh una buona occasione per riprendere la visione, quando uno dorme poco le prime ore del mattino sono anche quelle meno produttive, perché si ha la consapevolezza di avere tutto il tempo che si vuole, la notte di solito è lunga, e quando non riesci a dormire e tutto intorno è silenzioso, non c’è nessun corpo caldo al tuo fianco la cosa migliore è occupare il tempo con il lavoro…ecco lui faceva questo, in realtà lo faceva anche perché alla fine avrebbe avuto il premio…una partita a PES09, quei piccoli omini che si muovevano su quel campo verde, seguendo i suoi comandi gli facevano provare una sensazione di appagamento, si come fossero un surrogato del sesso, dopo ogni partita, appena sveglio si dimenticava sia di aver giocato sia del punteggio realizzato e quindi la sera successiva avrebbe ricostruito dalle macerie che lui stesso aveva creato…
All’improvviso si ricordò che avrebbe dovuto fare una telefonata…
1 commento:
e che ti devo dire...il silenzio è assenso.
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