in macchina con lo schiavo 1, stavamo tornando in ufficio, si discuteva del più e del meno, cose del tipo: "mi rimpiangerai, vedrai come mi rimpiangerai", oppure "ma come farete quando non ci sarò più", ecc. Mentre questa discussione si animava ho avuto una visione, non una visione del tipo il volto della madonna riflesso nel vetro di casa mia, che poi guarda caso sta vicino ad una piccola chiesetta, che poi sta in un paese sperduto senza turismo, che poi miracolosamente diventa meta di pellegrini, assoldati (nel senso di con il soldo al seguito), che poi miracolosamente vede il prolificare di attività commerciali; no la mia è stata una visione di quello che cerco di fare da anni, non solo con lo schiavo 1, ma con tutti quelli che sono a me cari. Ora vi chiedo di fare uno sforzo di immaginazione, siete a passeggio per le strade della vostra città, mentre camminate intravedete in un punto del marciapiede che state percorrendo un drappo attaccato vicino ad un palo e in prossimità di un portone, che prima non avevate mai notato, incuriositi vi avvicinate al drappo per leggere cosa c'è scritto su, leggete: "Elevazione, mostra unica di un unico quadro di un artista unico, entrata libera, per di qua" (con una freccia che indica il portone spalancato), ad accogliervi una coppia di sorridenti ragazzi, la ragazza in jeans e maglietta nera, occhi azzurri e capelli rossi come il fuoco, il ragazzo anche lui in jeans e maglietta però questa di colore blu, occhi neri e capelli biondi; entrambi vi invitano ad entrare nel corridio che si trova alla sinistra dell'ingresso, il corridoio è leggermente in penombra, si intravede nitidamente che curva verso sinistra, voi proseguite, oltre la curva la luce aumenta leggermente, alla fine del corridoio notate una guardia, con il cappello in testa, seduta su una sedia appoggiata al muro, il capo reclinato all'indietro come fa uno che si è addormentato davanti alla tv accesa che ora manda in segnale di "trasmissioni interrotte", ora distogliete il vostro sguardo da quella figura goffa perchè venite attratti da una luce che dall'alto illumina una porzione di parete, all'altezza del vostro sguardo dove vi sareste aspettati il quadro c'è un tabellone che recita: "si guarda dal basso verso l'alto, premete il tasto rosso alla vostra sinistra, con la scritta premere qui,"; leggermente scossi all'ungate la mano e premete il pulsante verde, con la scritta non premere qui, volgete il vostro sguardo verso la parete e notate che la scritta sul tabellone è cambiata ora recita: "premete il pulsante ROSSO, non quello verde, il rosso è quello all'estrema sinistra, e prestate un pò di attenzione, anche se siete leggermente scossi", ora con un sforzo di concentrazione spingete il pulsante rosso, il vostro orecchio avverte un suono leggero, come quello di un tabellone che viene issato, vi girate, ricordando quanto scritto sul primo tabellone fissate il vostro sguardo sul pavimento e fate salire pian pianino i vostri occhi sulla parete; la prima cosa che notate è un piccolo foro con intorno dello stucco rovinato, salendo ancora vedete un leggero tratto di matita rosso, in diagonale rispetto al pavimento, con la parte sinistra più bassa rispetto a quella destra, vi state rendendo conto che forse dovreste far salire i vostri occhi non così tanto pian pianino, quindi velocizzate ed arrivate al lato basso di una cornice rettangolare posta in verticale, la cornice è nera con delle striature di azzurro, il bordo è alto circa 5 centimetri, alla sua fine iniziate a vedere il quadro, c'è un terreno irto, roccioso, ghiaioso, satollo di polvere, con pochi arbusti, alcuni spezzati, altri secchi, morti, lungo questo terreno notate un arbusto, con alcune radici ancora salde nel terreno, mentre altre sono fuoriuscite, l'arbusto è spinoso, e pieno di piccole schegge di legno che fuoriescono dal suo corpo, mentre risalite il fusto dell'arbusto notate che esso sembra in tensione, mentre lo risalite ancora iniziate ad intravedere un liquido rossastro che discende lungo il fusto, alla foce di questo liquido trovate una mano, ferma, che stringe ferocemente questo arbusto, alla mano è attaccato un avambraccio, anch'esso in tensione, con i nervi e i muscoli in evidenza per lo sforzo, accanto a questo avambraccio c'è l'altra mano sospesa nel vuoto, ancora tesa verso l'arbusto, con le dita protese in avanti, risalendo le due braccia incontrate lo sguardo di un uomo, la bocca spalancata, gli occhi aperti, tanto fissi verso l'arbusto e il terreno da riflettere perfettamente ogni angolo, ogni asperità, il corpo era rovesciato, le gambe puntate verso l'alto, una libera e sospesa, l'altra dritta, tesa, e tenuta in prossimità della caviglia da una mano anch'essa in tensione come tutto il braccio ad essa collegato, il viso di questo uomo proteso verso un cielo a metà fra l'azzurro del giorno e il nero della notte, uno spazio libero, aperto, immenso, l'altra mano protesa nello spazio sopra di essi; senza accorgervene vi siete spostati di un passo indietro per poter vedere il quadro nella sua pienezza, in questo momento notate che l'uomo che punta verso il cielo, con quel suo berretto da baseball, i pataloncini neri corti al ginocchio, la maglietta con una scritta (che non riuscite a mettere a fuoco) e un libro contenuto in un triangolo rosso (anch'essi non a fuoco), assomiglia come una goccia d'acqua alla guardi che era seduta addormentata sulla sedia alla fine del corridoio e che ora è al vostro fianco, voi lo guardate, fissate gli occhi prima sul quadro poi su di lui, e gli dite: "ma è prrr priciso a voi!" e lui di rimando: "nommmesomigliapenniente! Prego guadagni l'uscita". Sempre leggermente scossi vi dirigete verso il portone dal quale siete entrati, i due ragazzi erano ancora li sorridenti, fuori il sole è alto, il cielo terso, come nelle più belle giornate di primavera, inforcate i vostri occhiali da sole, il vostro berretto da baseball, voltate la maglietta nera, con su scritto "armi d'istruzione di massa", un libro contenuto in un triangolo rosso, verso sinistra e con i vostri pantaloncini neri corti al ginocchio muovete i vostri passi in avanti.
Ho cercato di spiegare allo schiavo 1 il significato del quadro, ma non credo lo abbia capito, per voi avventori non penso di fare lo stesso, anche se dovrebbe essere intellegibile, le mie azioni credo lo dimostrino, sono anni che lotto per elevare da una condizione infima chi di voi incrocia la mia strada, e come dicevo allo schiavo 1 inizio, come l'uomo del quadro, ad essere stanco e a perdere la presa delle vostre caviglie.
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